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Il Suino Nero di Calabriastorie, tradizioni e racconti

Tra i viaggiatori-narratori della seconda metà dell'Ottocento, che alimentarono la moda inaugurata dal Gran Tour, vi è Gorge Robert Gissing (1857-1903), noto romanziere inglese dell'epoca vittoriana. Le sue opere sono caratterizzate da uno stile realistico, secondo i dettami della scuola naturalistica francese. Nel novembre del 1897 raggiunse Paola via mare, dopo essersi imbarcato a Napoli. La Calabria costituiva motivo di enorme interesse per chi intendesse conoscere e studiare luoghi ricchi di storia, di archeologia, ma anche di abitudini popolari uniche.

Gissing è abile disegnatore di autentici bozzetti quotidiani, che rendono chiara la condizione umana vissuta da gente dignitosa e apparentemente rassegnata a una vita aspra e immutabile. Le porte, spalancate dappertutto, mi permettevano di dare un'occhiata…la vita in un paese che si chiama civile avrebbe potuto essere più primitiva che sotto quei tetti sciagurati. Gli abitanti avevano un aspetto triste e depresso…nessuno mostrò la minima curiosità al mio passaggio…nessuno chiese l'elemosina. Le donne uscivano sotto la pioggia protette da una mantellina.

Questo quadro statico all'improvviso si anima, quando Gissing incontra il nostro maiale nero: "La popolazione animale aveva la sua importanza. Dovunque mi volgessi, incontravo maiali neri e magri che grugnivano, sgambettavano e strillavano come se il tempaccio fosse una festa per loro. Cani spauriti fiutavano qualunque cibo, e inevitabilmente scappavano quando mi avvicinavo…un maiale e un gatto, assolutamente soli, giocavano insieme e si divertivano con molto slancio; il maiale si sdraiò nel fango che scorreva e il micio, saltandogli addosso, cominciò a graffiargli la schiena, a mordergli gli orecchi e a lisciargli i fianchi. A un tratto il maiale fu sopra, e il gatto sotto, fingendo di difendersi per la pelle. Fu l'unico episodio divertente che vedessi a Squillace e l'unico esempio di qualcosa che somigliasse a una lieta vivacità. Purtroppo tra i due chi di certo rimetterà la pelle sarà il maiale, poiché il piatto principale di Squillace era lo stufato di maiale nero con patate.

Considerandolo una dieta omerica, lo stesso Gissing si sentiva rimpinzato di questa carne con una modesta soddisfazione. Sono passi tratti da "Sulle rive dello Ionio", resoconto dell'esperienza calabrese, in cui come in una sorta di fotografia si descrive la vita a Squillace sul finir dell'Ottocento.
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